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L’azienda, nata nel 1993 dall’accordo tra due società, vanta oggi una leadership importante sul mercato nazionale e punta – nei prossimi anni – a diventare il riferimento principale del settore degli imballaggi.
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Imballaggi Zamad - Tecnologie per l'imballaggio / Imballaggio  / Le 3 tipologie di imballaggio più comuni e utilizzate

Le 3 tipologie di imballaggio più comuni e utilizzate

Quali sono le differenze e caratteristiche tra imballaggio primario, secondario e terziario?

Come è facilmente intuibile, l’imballaggio – di qualunque tipo esso sia – serve a contenere e proteggere merci, alimenti e prodotti di diverse tipologie.  Tutte e 3 le tipologie di imballaggio, quello primario, quello secondario e quello terziario hanno la stessa funzione: proteggere e tutelare il prodotto in tutte le fasi, dalla produzione al trasporto fino alla vendita al consumatore. La qualità del packaging è definita dalle sue caratteristiche tecniche e dagli obiettivi con i quali viene utilizzato. Le funzioni principali sono quelle di lasciare inalterate le proprietà del prodotto, di essere resistente durante il trasporto e semplice nell’utilizzo, nonché sostenibile e in grado di rispondere ad alcuni principi base di design e marketing.

 

Vediamo insieme le 3 tipologie di imballaggio e le loro caratteristiche tecniche: 

Come già anticipato, esistono tre categorie nelle quali gli imballaggi vengono suddivisi in base alla funzione svolta. 

Scopriamo insieme quali sono e come si differenziano.

Le 3 tipologie di imballaggio più comuni e utilizzate.

Che cos’è l’imballaggio primario e quali sono le caratteristiche? 

Una definizione semplice ma accurata è la seguente: l’imballaggio primario è il packaging che contiene i prodotti. Nello specifico è l’ultima parte che di solito scartiamo prima di arrivare al prodotto. Tra gli imballaggi di tipo primario ci sono i sacchetti delle patatine, le bottiglie di vino, le latte in cui sono conservati legumi, gelati, il pomodoro in salsa e molto altro ancora. Alcune tipologie di imballaggi si possono rimuovere, scartare e riciclare senza lasciare traccia; in altri casi, invece, l’imballaggio può restare inalterato, come nel caso delle bottiglie di vino o delle conserve in contenitori di vetro.

 

Le 3 tipologie di imballaggio più comuni e utilizzate.

 

Che cos’è l’imballaggio secondario e terziario e quali sono le caratteristiche e differenze con il primo? 

L’imballaggio secondario è quello che fa da ulteriore contenitore per l’imballaggio primario. Vediamo alcuni esempi: più sacchetti di patatine sono contenuti in sacchetto più grande; le scatole di cartone che contengono le lattine di birra o la plastica con la quale, talvolta, capita di acquistare prodotti di cosmesi o di pulizie del corpo. 

Al contrario delle prime due tipologie, l’imballaggio terziario è raramente visibile al consumatore. Di solito, l’imballaggio di tipo terziario, si usa per avvolgere i pallet che trasportano i prodotti dalle aziende ai rivenditori. Per questa ragione i consumatori diretti non incontrano quasi mai questa tipologia di imballaggio, a meno che non lavorino in un supermercato. 

 

Le 3 tipologie di imballaggio più comuni e utilizzate.

 

Ora proviamo a riassumere con un esempio. 

Se acquistiamo un prodotto online alla consegna quello che avremo sarà un prodotto confezionato in 3 diverse tipologie di packaging. Uno zaino può essere consegnato in una busta di plastica (imballaggio primario), che a sua volta è contenuta in una scatola di cartone (imballaggio secondario). Lo stesso prodotto sarà stato precedentemente oggetto in un ulteriore imballaggio (terziario) durante il trasporto su pallet. E così via per molti altri prodotti. 

In conclusione, ogni tipologia di imballaggio ha il compito di custodire fisicamente il prodotto, proteggendolo dagli agenti esterni lungo il trasporto che va dall’azienda produttrice al rivenditore o al consumatore finale. Negli ultimi anni però, il packaging ha acquisito anche il ruolo di comunicare l’identità del brand e i suoi valori, in particolare per le aziende che fanno della sostenibilità una chiave del loro business e successo. Inoltre, il packaging ha assunto anche la funzione di comunicare dettagli sul prodotto: quali, ad esempio, la qualità, la modalità d’uso e la scadenza. 

Insomma, l’imballaggio non serve soltanto a proteggere e conservare nel migliore dei modi i prodotti, ma anche a veicolare messaggi, a comunicare con le persone, i clienti/target dell’azienda, la filiera. 

Un compito sempre più rilevante.